Ciao mio caro amico, quest’oggi sono qui, non tanto per scrivere o per raccontarti di me (si, vabbè a chi la voglio raccontare) ma per fare un test di lettura.
Ti spiego mio caro Bloggi.
Sono giorni che nei vari aggiornamenti del blog, WordPress mi ha inserito una sfilza di Plugin in versione Pro. In sillabe vuole soldi.
Mente chiedevo consiglio agli amici di Mastodon. Sono stata indirizzata in un articolo di un blog, pubblicato sul profilo di uno degli amministratori.(giovani nerd degli anni 60/70) dove ho letto di questo font particolare, un font che aiuta i dislessici nella lettura. Di conseguenza nella lettura del testo e nell’individuare eventuali errori di battitura (quelli che avoglia a rileggere, te ne accorgi dopo un mese dalla pubblicazione).
Mi sono accertata che ci fosse una versione free e l’ho scaricata.
approfitto di questo test per raccontarti cosa significa essere un bimbo dislessico. Un bimbo dislessico delle scuole elementari degli anni 80.
Premetto mio caro Bloggi, che io di scuola e di educazione e programmi scolastici, soprattutto di quel periodo non ne so nulla. Porto solo la mia umile esperienza.
Ecco cosa posso dire… Non è stato un bel periodo, non lo è stato tutto il periodo della mia formazione scolastica. Soprattutto quando sei visto e identificato come quello che a scuola non si applica.
Cristo non sarei stata buona nemmeno se avessi copiato: Ma un dislessico che copia ve lo immaginate? PA-TE-TI-CA.
Gli anni della scuola erano diversamente inclusivi. Si invitavano gli amichetti più bravi della classe, il motto (fattela con quelli meglio di te era quasi un mantra). Quindi si rimaneva indietro nella scala sociale.
Io non ero l’ultima della classe, ma non ero nemmeno tra i primi sette.
La mia difficoltà nel leggere ad alta voce mi creava imbarazzo e ansia, mi si appannava la vista, leggevo una cosa per un’altra. I miei insegnanti consigliarono ai miei una visita dall’oculista. Già il problema era quello.(LOL) A casa non avevo dei genitori empatici, venivo lasciata spesso e volentieri da sola con i compiti fino alle 21:00 della sera, ora di cena.
La difficoltà della comprensione del testo era l’altro problema, perdevo spesso il rigo e il filo del discorso, dovevo rileggere perché non capivo quello che leggevo. La frustrazione dei miei cresceva. <Come fai a non capire quello che hai appena letto?> questo è quello che mi ripetevano.
L’altra cosa era sempre la scarsa fluidità nella lettura< Leggi male! Devi esercitarti di più, leggi poco?>
Non ricordo se fossi un bambino sensibile, credo di esserlo stato. Credo che in quegli anni si é sviluppato il mio senso di inadeguatezza e di inferiorità. Ecco! L’ho detto.
Credo di aver realizzato per la prima volta, quanto mi sono sentita sola nonostante fossi circondata da persone, da ragazzini della mia età. Emozioni troppo difficili da elaborare a quella età.
Con la assenza degli stimoli giusti e con la presenza di quelli sbagliati, credo che sia normale, abbandonarsi alla convinzione di essere stupidi, soprattutto quando tuo padre era il primo a ricordarlo alla prima occasione.
Ero portata per le materie artistiche, (guardatemi ora, scrivo su una tastiera sentendomi una cazzo di Carrie Bradshaw). Adoravo la moda, il disegno e la mia amatissima fotografia.
Ma decisi di ritirarmi a fine delle medie perché in quegli anni, gli unici indirizzi socialmente accettabili erano; geometra, agraria e ragioneria. Lo feci perché ero consapevole di non essere portata per quelle materie, e soprattutto per non continuare a essere umiliata dal mio genitore. Io e la matematica una cosa sola.(LOL)
Ecco si! Non ho avuto anni spensierati, ma erano pieni di sogni ad occhi aperti, sogni di fughe e ribellioni. I sogni mi hanno salvato dalla pazzia. I sogni mi danno speranza ancora oggi, nonostante sia adulta, anche se oggi sono circondata da meravigliose persone, che credono in me.
La scrittura mi ha salvato la vita. Mi ha dato modo di analizzare i miei pensieri e le mie emozioni e di esercitarmi. Questo blog mi permette di fissarli i miei pensieri in un momento ben preciso, lasciandoli a disposizione di chi ne possa avere beneficio, anche una semplice ispirazione.
La mia dislessia non è migliorata anzi, con l’età e in particolari circostanze si acuisce; stanchezza, nervosismo e la mattina prima dei tre caffè mattutini.
Cosa posso dire in conclusione su questo magico font?
Ho notato gli errori di battitura, mi ha permesso con facilità di rielaborare alcune frasi confuse… Attendo la revisione della mia amica Graziella. Inserirò a fine articolo la prova del nove.
Graziella dice che si vede la differenza, secondo me sono ancora troppi.
Vi lascio il link:https://www.easyreading.it/it/
C’è anima in quello che scrivi, poi la forma si sistemerà. Continua a leggere e a scrivere