Ciao mio caro amico virtuale, la mia settimana di ferie è iniziata domenica scorsa alle tredici e quaranta con un vocale che diceva: ho finito di lavorare e sono ufficialmente in ferie.
Potevo risparmiarmelo, visto come è proseguita la giornata, ma non tutti i mali vengono per nuocere. Ho imparato già da tanto che bisogna vedere la parte educativa ed evolutiva di tutte le esperienze.
Mi sono concentrata su di me e sul mio riposo, e all’insegna del non dare spiegazioni e fare i cazzi miei. Sì, io sono una che si deve fare i fatti suoi, naturalmente riferito alla sfera dell’essere un individuo pensante.
Non sono mancati i miei pensieri saturnini e la malinconia come sottofondo ma ho avuto il piacere di incontrare amiche in una dimensione di rilassatezza maggiore e di detox dal lavoro.
Per prima cosa ho cambiato gestore ho fatto accorciare un abito che sarebbe finito nell’armadio attendendo l’anno successivo, fatto un giro per il mercato coperto e comprato un paio di piante. Sperando che sopravvivano al mio eccesso di attenzioni, visto che le piante grasse adottate si sono suicidate tutte.
Mio caro amico, Marte è entrato in cancro e in cancro non ci sta bene nulla neanche la mia venere che si è caricata di cazzimma e ho sfanculato le letterate del gruppo di lettura. Dio, quanto odio gli esibizionismi inutili, soprattutto se confessate che quel determinato libro prende polvere nelle vostre librerie. Perché devo leggere, e spendere soldi, per qualcosa che vi ha accompagnato fino alla menopausa, prima di riscoprirvi brillanti lettrici della letteratura. E la mancanza di ginnastica da letto non è una buona giustificazione, ad esempio io ho sostituito il sesso con il disprezzo selettivo, come una cattiva della Disney.
Quindi molto probabilmente vincerà Pastorale americana, il solito sogno americano e globalista statunitense.
In questo esatto momento la luna transita in scorpione, e la mia venere amorevole riceve un trigono sia da saturno dai pesci che dalla luna scorpioncina, sarà per questo che mentre scrivo ascolto Kyoko mon amour di Alan sorrenti. Loll.
La settimana di ferie, una delle due, si conclude oggi, anche se ieri ho trascorso più tempo fuori casa, tra un pranzo in stile cucine da incubo con la mia (s)bilanciata amica Biba, un dolcetto con caffettino nel caffè chic, per riprenderci dal trauma dei gamberi in pastella e shopping last minute. Naturalmente non poteva mancare la disamina sull’argomento del giorno: il book club e un kimono da sfoggiare come arma di distruzione di massa e un c’ha ragione il cristiano, Crisalide.
La serata è proseguita con un cambio di look, la sagra del pollo di Castellana e il Compleanno dell’amica Marina, persona da evitare assolutamente se si è in un regime alimentare controllato. Ieri mi sono sfondata di cibo, concludendo con la serata con un assaggio di maritozzi, il classico ha battuto tutti gli altri.
Castellana con la sua struttura e le sue bianche e mortali chianche, mi ha ricordato tanto Martina ed è stato inevitabile per una frazione di minuto immaginarmi a passeggiare mano nella mano con un petulante e lamentoso uomo, tutta colpa della birra. Non devo bere.
Comunque a prescindere dai miei pensieri cupi sono stata straordinariamente leggera. Probabilmente la mia bocca non avrà il sapore di un burro di cacao scadente ma andare a dormire sazia e soddisfatta, non ha prezzo.
Passo e chiudo, alla prossima.