Scritto il 6/08/2015
Caro Bloggi oggi è il 6 agosto e per mia grande sfortuna Bari non si è ancora svuotata.
Sarà colpa del caldo o di tutti i debiti che accumulano, perché tutto puoi dire di un barese tranne che non è alla moda. Ricordo quando la gente andava nei mercati a cercare capi carini e a poco prezzo, io stessa ogni mercoledì mi recavo al mercato e mi facevo un giretto tra le bancarelle dell’usato, naturalmente prima che inventassero il termine Vintage, già prima le signore andavano “al mercato delle pezze vecchie” ed era cosi di cattivo gusto. Ora no! Ci sono i negozietti Vintage dove una maglietta la paghi 50 euro, e che quella maglia fino a un paio di giorni prima era gettata in una vecchia valigia dimenticata dall’uomo e da Dio non interessa a nessuno.
Per non parlare della moda degli smatphone….Ma come! Ci abbiamo impiegato più di un decennio per sbarazzarci dei vecchi cellulari (credo che gli abbiano chiamati così perché grossi come i furgoni della polizia) passando dal vecchio mattone grosso come un blocchetto di cemento con mostruose batterie, Pino ti ricordi! Il tempo di rispondere : Dove sei? É il mattone moriva lasciandoti senza una risposta. Quindi mettevo mano al “borsellino” e correvo alla prima cabina, il tempo di comporre il numero e mentre dicevi: Dove sei? Tu…Tu..Tu…! (Ma cazzo lascia parlare me!) Naturalmente lo si doveva tenere in carica 23ore.
Dal vecchio mattone siamo passati al Timmy, chi non se lo ricorda, con quel logo di merda, un piccolo cellulare con faccina sorridente, con una cazzo di chiavetta a corda sul fianco e con la mega scritta RICARICABILE. Ne ho lanciato qualcuno dalla finestra cercando di capire se volasse come quello disegnato sul cartone, un paio sono finiti sulla faccia del Signor Pino (naturalmente per sbaglio).
Un Timmy nel lontano 1996 costava seicento, ottocentomila lire, bisognava tenerlo in carica 12 ore, riuscivi a fare una conversazione di circa 10 minuti sempre se la zona era coperta dal segnale ma ad un costo di duemila lire al minuto, quando con un gettone dal valore di duecento lire e una cabina telefonica, riuscivi a raccontare tutti gli episodi di Capitol e Quando si ama.
Gli anni sono passati e arriviamo al micro-cellulare, il Motorola tartarughino fatto espressamente per gli uomini di affare e le loro signore, dove potevano riporlo delicatamente nel taschino della giacca e le loro signore nelle pochette. Non oso immaginare a quanti dei lor signori sia scivolato dal taschino direttamente nella tazza del cesso, e tutti i “chitemmonti” lanciati alla Motorola.
Anche li chi cazzo se lo scorda lo Spot televisivo, dove una perversa tartarughina, sesso dipendente e perennemente eccitata, sale in groppa al cellulare facendolo vibrare,( Pino ti ho detto rinchiudi quella tartaruga a doppia mandata che mi guarda strano.)
Caro Bloggi tutto questo parlare e siamo ritornati nel presente dove uomini e donne sfoggiano sempre più grossi e sofisticati smartphone tanto da non poter tenerlo in una sola mano, ok le donne sono affascinate da le cose grandi, pacchi regalo, conti in banca ecc ecc.
Ma ora anche gli uomini?
Una volta i maschi compensavano le loro misure o il loro complesso di pollicino con barche, macchinoni e regali costosi.
E mi chiedo lo smatphone sarà il nuovo strumento di misurazione di autostima maschile?
Pino!!! hai sbagliato tasca lo smartphone e nell’altra.
Cordiali saluti La Stronza Omofoba.