Oggi sono qui e voglio raccontarvi di un libro che temevo mi avrebbe appesantito, ma invece no! Sto parlando di “Niente di vero tranne gli occhi” di Giorgio Faletti.
Cosa dire oltre al fatto che sono cinquecento pagine che scorrono una bellezza?
Il secondo è meglio del primo, è come se Faletti, avesse affinato le sue arti da scrittore con questa sua opera. Si ho detto opera! In questo romanzo Faletti riesce a toccare tutti quei temi che anche oggi sono molto odierni.
È un romanzo che parla a tutto tondo: la componente principale è il crime ma, a questo giro, tutto si è sposato perfettamente con il vissuto e i sentimenti dei principali protagonisti, in pratica tutti, chi più chi meno.
Jordan ex tenente della polizia di NY si trova a investigare su una serie di delitti dove lui personalmente è coinvolto, verrà affiancato da un sergente che ha dei problemi con un’indagine disciplinare e che non nutre nessuna stima per Jordan in quanto crede che la sua carriera folgorante sia merito del sindaco della città.
Poi c’è la mia preferita Lysa, donna apparentemente misteriosa dal sorriso smagliante. Faletti le ha donato tutta la dignità del mondo costruendo il suo personaggio con quel realismo di chi ha realmente condiviso un’esperienza del genere. Tutto questo mentre dall’altra parte del mondo, Roma, si svolgeva un’altra tragedia personaggio a danno di una Poliziotta Italo Americana, che per casi fortuiti si troverà a NY per la risoluzione del caso.
Vaga sono stata vaga perché questo libro anche se ha quasi vent’anni, merita di essere scoperto come va scoperto e apprezzato il talento innato di Giorgio Faletti nel trascrivere e mettere su carta delle vere e proprie sceneggiature.
Passo e chiudo.
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