Mio caro amico virtuale: riflesso del mio io fatto di uno e zeri, sei la versione più taciturna e riflessiva di una me imperfetta. Sono reduce da un compito assegnatomi con piacere: la lettura di un libro con annessa recensione.
“Non lasciarmi” di Kazuo Ishiguro è un libro dai colori freddi, un romanzo distopico che ti lascia un senso di fredda tristezza, come quegli inverni dove si attende una primavera ancora distante. “Non lasciarmi” mi ricorda vagamente il romanzo “Green Gables” (Il romanzo di Anna dai capelli rossi) ma a tinte fosche. Il libro è estremamente scorrevole e realistico. Non ci sono date che facciano intuire in quali anni di preciso questa storia sia stata vissuta; tutto fa protendere a un periodo non definito tra il 1980 e la fine degli anni ’90.
Kathy, questo è il nome della protagonista e della narratrice della storia, ci introduce nel suo mondo distopico mentre è al volante della sua auto. Lei è un’assistente e, per questo, è spesso in auto a ricordare gli anni della sua infanzia mentre percorre le strade grigie e secondarie inglesi. Lei si immergerà in questo viaggio fatto di ricordi, trascinando il lettore all’interno del romanzo e facendo vivere sulla propria pelle la sua storia, dalla sua infanzia fino alla sua vita adulta ed estremamente solitaria.
Tutto inizia in un misterioso collegio che si chiama Hailsham, dove la piccola Kathy racconterà la sua amicizia fraterna con Ruth e Tommy. Ma, al contrario di Anna dai capelli rossi, la malinconia e il senso di abbandono la faranno da padroni. Un destino misterioso, che è stato tracciato per loro, si farà strada sempre più. Pian piano quelle piccole speranze e sogni da bambino verranno dissolti dalla cruda realtà, non con violenza, ma con la fredda consapevolezza e il senso di impotenza e accettazione che un ragazzino non dovrebbe conoscere. A me personalmente tutto questo ha creato uno strano senso di angoscia, ma questa è un’altra storia.
Passo e chiudo, alla prossima.