Pallottole vaganti.

Sono ancora qua mio caro amico virtuale. Struccata, in vestaglia, con il rumore della pioggia in sottofondo e una tazza non più fumante di tè ai frutti rossi.

Questo inizio di gennaio mi ha regalato una deliziosa faringite, anche grazie alle malattie veloci dei miei colleghi e di tutte quelle creature ripugnanti che incontro la mattina, sui i mezzi di trasporto.

Sono qui che scarico aggiornamenti, mi giro i pollici e chiacchiero con la mia malinconia, di là qualcuno che russa (Dio! Sarò anche spregevole, ma quanto mi da fastidio) mi sento violata dei miei spazi e nei miei territori.

Naturalmente la colpa è mia e del mio istinto di autoconservazione e dell’accontentarmi delle briciole, è sempre stato meglio poco che niente.

Solo che: le briciole non saziano e non importa quanto tu non pensi alla fame, il tuo corpo metterà in atto strategie di autodifesa innescate dal subconscio, alcuni la chiamerebbero anima. Oddio non fateci caso, è appena entrata la Luna in dodicesima, che quadra il mio buon vecchio amico Saturno di nascita.

Ero entrata qui per recensire un meraviglioso libro, una storia di donne, invece mi trovo a sviscerare la mia umanità (PATETICA) come una cazzo di ragazzina.

Ecco! Pioggia e Luna in dodicesima non aiutano, ci si mette anche Venere che sta transitando da quelle parti, niente di più propizio per chi ha difficoltà a gestire la propria emotività. Datemi un problema da risolvere e sarò scattante e grintosa come un’auto da corsa.

Cristo i sentimenti proprio no!

Anche perché, in genere io sono quella che perde la scarpetta e il principe la riporta per sbaglio alla vicina di casa (perché è un coglione), sposando lei naturalmente.

Qualcuno si chiederà (ma niente gli dici?) Mentre il mio cuore si strugge, la mia mente razionale consapevole del fatto che, poteva essere un ipotetico proiettile vagante e beccarmi in mezzo agli occhi.

Quindi: mentre la me che incarna il ruolo della donna perfetta. La perfetta padrona di casa; la mercenaria le fa le fa dito medio, ed è da questo giochetto trentennale che ho imparato a tenere le persone a distanza. Fa sempre male, non ci sono trucchetti magici, ma quella parte razionale può sempre consolarsi e dire (nessuno t’ha preso in giro, lo sapevi e ti andava bene).

In questa vita nulla è dovuto e nulla è per sempre. Tranne i tormenti interiori e le paure più nascoste. Non starò qui ad elencare le mie paure interiori e i miei tormenti, anche perché se questo fosse un libro si chiamerebbe DONNE CHE SI AMANO POCO. Perché solo chi si ama poco, o semplicemente come me che credono che non meritino tanto e che non debbano chiedere tanto. Vivendo in un mondo emotivo pieno di sensi di colpa e frustrazioni perenni.

Permette che il senso di insicurezza e di inadeguatezza la faccia da padrona.

Ad esempio Bloggi, sono mediamente quasi sempre allegra (a parte le rotture di coglioni). Che Allegra, non equivale all’essere felici, do l’impressione di essere frivola e superficiale e perennemente distratta. Quale meccanismo di autodifesa di chi ha una mente analitica di chi riuscirebbe a spaccare un capello in quattro?

Quindi nei giorni migliori, mi muovo leggera e leggiadra cercando bellezza, calma e pacatezza e con quel pizzico di distacco emotivo che mi contraddistingue per evitare di rimaner male per ogni frase.

Un consiglio alle giovani fanciulle, lo voglio dare : non tenetevi tutto dentro, i maschi per natura, non sono avvezzi a collegarsi con il loro femminino interine. Quindi noi per loro siamo un immenso BOH… Come la loro esistenza, tra l’altro. Vomitategli i vostri tormenti le vostre insicurezza, meglio che scappino perché sono emotivamente inadeguati, che non perché, era l’ennesimo tizio con cui avete sbagliato o investito troppo.

Bloggi ti saluto qui e senza rileggerti, perché ho paura del mio stesso giudizio. Io nel ruolo di femmina romantica, solo nei reparti casalinghi. Nessuno sa che io ci vivrei in mezzo a teglie e piccoli elettrodomestici.

Passo e chiudo.

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Pubblicato da lastronzaomofoba

Diario Autobiografico, tra il ridicolo e il paradosso “LaStronzaOmofoba” racconta la sua vita. Tra attacchi di ira, sconforto e qualche bella notizia. L’utilizzo di questo Blog come se fosse un vero e proprio diario. Sperando di far sorridere, riflettere e emozionarvi. PS: Chiedo scusa per le parolacce, ma chi, in fin dei conti non scrive qualche parolaccia nel proprio diario?!

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