Mio caro amico siamo alla soglia della mezzanotte, e sono qui, per collegarmi e fare il punto di questa settimana mediamente tranquilla.
È stranamente comune che persone che provengano da percorsi di vita simili, con esperienze simili o diverse tra loro, tendono a essere naturalmente attratte e fungere da specchio. Nell’altro noi tendiamo a riflettere senza riconoscerlo, il nostro lato ombra, accusando l’altro di “mancanze”, che probabilmente abbiamo inconsciamente contribuito a costruire con le nostre dinamiche sabotanti.
Il lavoro sta nel riconoscere questo lato di noi, che ci appartiene ma che emerge come un riflesso nell’altro e riappropriarcene, è un po’ come fare pace con il bimbo interiore, perché alla fine, è sempre il bambino interiore che sabota tutte le scelte che dovrebbe fare o che fa un adulto.
Io, ad esempio, ho una personalità emotiva insicura, tendo a isolarmi quando non mi sento amata o quando, mi auto convinco di recare disturbo, metto in atto un distacco emotivo fingendo che tutto non mi tocchi, anche quando ho la sensazione che il mondo, mi stia crollando addosso.
Diventa tutto più divertente quando in quel qualcuno tu, ti riconosci. Riconosci l’adolescente romantica, ma allo stesso tempo impacciata, la ragazzina che incolla cuoricini ritagliati dal Cioè (una rivista per ragazzi) per incollarli sul diario di scuola.
Se ci si riconosce e si riesce a venirsi incontro, diventa tutto così divertente, accudente e materno, tanto che vorresti abbracciare quella ragazzina, annusarla e dirle:< tranquilla sono qui, non aver paura non vado da nessuna parte>. Anche quando quella ragazzina la riconosci in un affascinante e magnetico uomo di cinquantasei anni, quasi cinquantasette.
Ed è lì che realizzi che quell’eccesso di rigidità saturniana che hai sviluppato in quasi cinquant’anni di vita, non serviva solo a farti rimanere con i piedi ben piantati per terra e non essere travolta dal mare dell’emotività, ma bensì, ad ancorarmi in quel mare emotivo in tempesta, dando il tempo di riemergere con la testa e respirare.
Nella vita crediamo di avere bisogno di un sacco di cose per essere felici: vite illustri, denaro, popolarità, regali ed eccetera.
Tutte quelle cose che a livello di ego danno l’illusione di stabilità, ma: che te ne fai, e come le utilizzi se poi non sei in asse con la tua psiche (l’anima)?
È solo una mera illusione, ricercando negli altri frammenti di noi, proiettando i lati ombra, senza riconoscersi mai.
E allora sono qui, a esortarvi a trovare il vostro benessere psicofisico e a essere quel porto sicuro, fatto di cielo stellato e di mare caldo.
Passo e chiudo.
Mi sento lusingato,ma nel contempo mi carichi di una bella responsabilità anche perché tu per me stai diventando una bella ancora che mi tiene fermo all’ormeggio.